Questi sono alcuni dei possibili percorsi che CapoterraOnLine consiglia a chi ama la natura
Percorso zone umide |
Percorso Conch'e Oru |
Percorso Miniera S. Leone |
Percorsi WWF |
Percorso Is Faneuasa |
Percorso naturalistico Stagni di Capoterra
- Lunghezza: 1800mt
- Caratteristiche: Lo Stagno di Capoterra presenta una elevata diversità ambientale in quanto comprende le zone di acqua salata delle vasche di prima evaporazione delle Saline, le zone di acqua dolce e salmastra delle foci del Rio Santa Lucia e le aree allagate circostanti. Rappresenta unimportante area per lalimentazione e la sosta di numerosi gruppi di uccelli acquatici. Fra le specie nidificanti nel decennio 1996-2006 si segnalano la Pettegola Tringa totanus e il Gabbiano comune Larus ridubundus.
- Cosa vedere:Lo Stagno di Santa Gilla, in virtù della sua grande diversità ambientale e della posizione strategica nel quadro delle correnti migratorie, ospita unavifauna straordinariamente ricca, tra cui figurano numerose specie rare o minacciate a livello europeo e nazionale che vi trovano un habitat ideale nelle fasi di nidificazione, migrazione e svernamento. Sotto il profilo avifaunistico Santa Gilla contrae stretti rapporti con il vicino Stagno di Molentargius, tanto che i due stagni possono essere considerati come parti di ununica macro-zona umida. Fra le 70 specie di uccelli che vi si sono riprodotti, più o meno regolarmente, nellultimo decennio, spiccano diverse specie di uccelli acquatici che sono state rilevate con contingenti di importanza nazionale o internazionale o che risultano rare o localizzate a livello europeo o nazionale, come, per esempio il Fenicottero (Phoenicopterus ruber), il Gabbiano roseo (Larus genei), la Pettegola (Tringa totanus), lAvocetta (Recurvirostra avocetta) e il Gabbiano comune (Larus ridibundus). Lo Stagno di Santa Gilla risulta uno dei più importanti in ambito regionale quanto a varietà e numero di uccelli acquatici svernanti, con una media di poco inferiore ai 30.000 individui, appartenenti a oltre 70 specie, censiti nellultimo decennio. Lo Stagno è risultato il sito di maggiore importanza a livello nazionale per lo svernamento del Fenicottero, nonché uno dei più importanti per il Gabbiano roseo e la Spatola (Platalea leucorodia). Costituisce inoltre un importante sito di svernamento di anatidi, come la Volpoca (Tadorna tadorna) e Codone (Anas acuta), e il più rilevante in Sardegna per lo svernamento di limicoli, come il Voltapietre (Arenaria interpres), la Pivieressa (Pluvialis squatarola), il Piovanello pancianera (Calidris alpina), il Gambecchio (Calidris minuta), la Pettegola e il Totano moro (Tringa erythropus).Altre specie importanti, come il Pollo sultano (Porphyrio porphyrio) sono localizzate negli ambienti di acqua dolce.
- Mappa: guarda la mappa vista dal satellite (google maps)
- Tipo percorso: da percorrere a piedi o in MTB
- Lunghezza: 7Km circa
- Cosa vedere: Flora, tipica macchia mediterranea. Fuana, cinghiale, cervi, volpe
- Caratteristiche: percorso prevalentemente in salita, alcune delle quali superano il 15%.
- Tipo percorso: da effettuare a piedi, in MTB o in auto. In auto e MTB fino al casotto di "S'Enn' e sa Craba" per poi procedere a piedi fino a "Conch'e Oru" dove ancora oggi ci sono i resti del DC9.
- Mappa: guarda la google maps
- Lunghezza Percorso: 5Km circa
- Tipo percorso: sentiero di montagna da percorrere esclusivamente a piedi
- Cosa vedere: resti archeologici presso la località "Baccuringhinu", panorama di Capoterra, Resti della miniera e dei caseggiati di San Leone. Possibilità di incontrare cinghiali e cervi lungo il percorso. Flora: macchia mediterranea, boschi di leccio e sugherete.
- Mappa: guarda la mappa di google maps
- Lunghezza Percorso: 20 Km circa
- Tipo Percorso: strada di montagna percorribile fino a Monte Arcosu con biglietto da pagare presso casotto guardiano a "Sa Canna". Ingresso libero a piedi e in MTB. Aperta tutto lanno il sabato e la domenica (autunno, inverno e primavera dalle h. 9.00 alle 18.00; estate dalle 8.00 alle 19.00), visite guidate la domenica alle ore 11.00 e alle 15.00. Gruppi e scolaresche tutti i giorni, su prenotazione.
- Cosa vedere: La Riserva si trova nel complesso forestale Monte Arcosu - Piscinamanna, il quale costituisce la foresta di macchia mediterranea più estesa dell'intero bacino del Mediterraneo. Si tratta di circa 35.000 ettari di meravigliosi boschi che ospitano importanti specie della flora e della fauna sarda. Il territorio presenta una morfologia piuttosto accidentata, caratterizzata da lunghe e scoscese valli nelle quali, durante il periodo invernale e primaverile, scorrono impetuosi torrenti la cui portata si riduce drasticamente nel corso dell'estate. I maggiori rilievi superano i mille metri d'altezza e si distinguono per una morfologia profondamente differente a causa della diversa componente geologica.
- Flora e Fauna: La vegetazione della Riserva di Monte Arcosu è composta essenzialmente da leccio Quercus ilex, sughera Quercus suber, filliree Phyllirea ssp., erica Erica ssp., corbezzolo Arbutus unedo, mirto Mirtus communis, cisti Cistus ssp., ma non mancano le particolarità, come una rigogliosa stazione di tasso Taxus baccata, alcuni residui di foresta primaria di leccio e ben 46 endemismi, fra i quali spiccano per rarità la Barbarea rupicola, l'Helicrysum montelinasanum, l'Armeria sulcitana e l'Anchusa formosa, quest'ultima descritta per la prima volta negli scoscesi valloni del Monte Lattias. Completano il quadro vegetazionale l'immancabile ciclamino Cyclamen repandum e ben 20 specie di orchideacee. I funghi sono presenti con numerose specie ed in grande abbondanza; fra essi segnaliamo l'endemico Ramaria arcosuensis. La fauna presente è di estremo interesse ed è caratterizzata da numerose specie endemiche. Spicca per importanza il cervo sardo Cervus elaphus corsicanus, specie salvatasi dallestinzione grazie alla nascita dellOasi. Altri rilevanti endemismi sono il gatto selvatico Felis silvestris libyca, la martora Martes martes latinorum, la donnola Mustela nivalis boccamela, la volpe Vulpes vulpes ichnusae, il geotritone dell'Iglesiente Speleomantes genei genei ed il discoglosso Discoglossus sardus. Anche lavifauna è interessantissima e le oltre 80 specie della check-list dellOasi lo dimostrano. I rapaci sono presenti in gran numero, così insieme ai comuni poiana Buteo buteo e gheppio Falco tinnunculus, troviamo il possente falco pellegrino Falco peregrinus brookei, l'aquila reale Aquila chrysaetos, lo sparviere sardo Accipiter nisus wolterstorffi ed il raro astore sardo Accipiter gentilis arrigonii.
- Strutture presenti: Due Sentieri natura, cinque percorsi escursionistici di media e lunga durata, capanni dosservazione, aree faunistiche del daino e del cervo sardo, arnie didattiche, aula didattica allaperto, Centri visita, Foresteria (24 posti letto).
- Guarda la mappa
- Visita il sito WWF