
Sardegnaskinheads annuncia la settima edizione di "sei diventata nera" e innesca la polemica. Il deputato di Sel, Michele Piras, scrive al prefetto di Cagliari chiedendo di vietare il raduno delle teste rasate: "E' una chiara ed evidente manifestazione nazifascista".
CAGLIARI - Il raduno si ripete da sette anni suscitando non poche polemiche. E anche quest'anno "Sei diventata nera", manifestazione organizzata a Capoterra da Sardegnaskinheads gruppo legato all'estrema destra, continua a far discutere.
Nel sito ufficiale le date dell'evento sono fissate nei giorni 9 e 10 agosto, il luogo è Area 28 a Capoterra (anche se il sindaco, secondo quanto riporta oggi SardegnaQuotidiano, afferma che il posto sia a Uta): alcol e musica dei gruppi Linea Ostile, Garrota, MNA, Gesta Bellica questi gli elementi chiave delle serate dove gli ospiti verranno accolti "a braccia tese". I riferimenti, se ancora ci fosse bisogno di spiegarlo, sono chiari. E hanno già suscitato reazioni.
Stamane il deputato sardo di Sel, Michele Piras, ha scritto al prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, una lettera con la quale chiede di vietare la manifestazione: "Si tratta di una chiara ed evidente manifestazione nazifascista, che propone gruppi e testi musicali, documentazione, rituali e simbologie che inneggiano a valori incostituzionali, istigano all'odio razziale e a un passato di dittatura, guerra, sangue ed oppressione dei diritti dei popoli, delle donne, degli omosessuali, delle minoranze etniche e politiche. Un raduno che richiama persone da tutta Italia e da tutta Europa, turbando nei fatti l'ordine pubblico, incutendo timori e preoccupazione fra le persone civili, diffondendo un clima di odio e di violenza" .
Secondo Piras "una manifestazione di questo tipo non è in alcuna maniera accettabile che si svolga, nè a Capoterra, nè a Uta. Non in Sardegna nè altrove". E in proposito ricorda che "tali manifestazioni costiuiscono un reato inscritto nella legge Scelba - contenente norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione", riguardanti il reato di apologia di fascismo "quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza".
Fonte: SardegnaOggi