L’anno scorso ci siamo rifiutati di incontrare i politici responsabili della messa in sicurezza. Il presidente Pigliaru, commissario straordinario, il 20/10/2014 si e’ affrettato a dichiarare che aveva appena firmato l’ordinanza per l’inizio dei lavori sul rio San Girolamo e Masoni Ollastu ed altre opere sparse nel territorio comunale. Ebbene, come e’ facile verificare, non e’ stato realizzato nulla. Tale dichiarazione era stata rilasciata in risposta al nostro comunicato del 19/10/2014. Con la solita arroganza aveva smentito le nostre proteste, anticipando l’imminente realizzazione di tutta quella sequela di lavori di cui si e’ accennato sopra. La verita’ è che nel corso di questo ultimo anno non hanno piantato neanche un chiodo e siamo stati storditi dal silenzio di quelle ruspe che, a suo dire, erano già in marcia verso il nostro territorio. Quando un politico non ha il coraggio di riconoscere la sua inadeguatezza sarebbe meglio che lasciasse ad altri il compito di occuparsi di ciò che gli è stato inutilmente affidato.
Per tutti noi il presidente è un fantasma e mentre nel recente passato, anche se niente veniva realizzato, siamo sempre stati convocati per essere informati dell’iter delle pratiche inerenti la messa in sicurezza del nostro territorio. Ormai, come nel resto d’Italia, la classe politica cerca di trasmettere sicurezza col sottinteso motto: ce ne occupiamo noi! Presidente Pigliaru svegliati, ci siamo stancati! Non ci occorrono inutili proclami ma rassicurante concretezza che, finora, non sei stato in grado di darci. Vorremmo sentire la tua autorevole voce alzarsi alta in nostra difesa, preoccuparsi per la nostra sicurezza ma crediamo che il tuo unico compito sia quello di spostare in avanti l’orologio della concretezza istituzionale e niente piu’. È risaputo dall’opinione pubblica che dei pochi fondi stanziati a favore delle popolazioni alluvionate sono stati richiesti indietro 400.000,00 euro col pretesto che i beneficiari avevano presentato una documentazione carente, senza considerare coloro che sono stati denunciati e condannati. La cronaca di questi giorni, invece, parla della realizzazione di nuovi siti che contribuiranno a rendere ancora più precaria la situazione del territorio di Capoterra. Infatti, il Cacip ha previsto, con il benestare della regione, la costruzione di una discarica di polveri e di altri materiali non meglio precisati ad una distanza di circa quattro chilometri dal centro abitato. Ad essa si aggiungerà, fra poco tempo, la centrale a biomasse della Powercrop in un’area tutto quanto sopra ci porta a considerare che l’attuale classe politica, a tutti i livelli, sia del tutto inadeguata al punto tale che definirla irresponsabile è un cortese complimento. Tutto ci fa pensare che gli interessi prioritari non coincidano con la sistemazione di quanto l’evento del 2008 ha causato ma siano altri che, pur fantasticando, al momento ci sfuggono. In conclusione ci permettiamo di porre una sola domanda: dove sono finiti i circa 50 milioni di euro stanziati nel 2008? Per tutti questi motivi siamo delusi e disgustati ed è per questo che il 22 ottobre 2015 saremo presenti in via Roma, sotto il palazzo del consiglio regionale, per denunciare il nostro giustificato malessere.
Il presidente
Carlo Carcangiu