4, 5 e 6 aprile 2008
ERA LANNO 1961
Sono trascorsi appena quarantaquattro anni e a quanti sono stati testimoni del primo passo sembra di affondare lo sguardo in un remoto e per certi versi mitico passato. Parliamo del 1961, quando ancora l'Italia, e meno che mai la Sardegna, non erano state nemmeno sfiorate dal miracolo economico, e in quel dì che nasce quella che oggi si chiama festa degli agrumi e che allora fu battezzata "Fiera folkloristica dell'agrume".
Lo scopo dell'iniziativa era legato alla valorizzazione di una realtà, la coltivazione degli agrumi che, per le caratteristiche dei terreni vicini alla foce del Flumendosa, il clima straordinariamente favorevole, l'abbondanza d'acqua e soprattutto grazie alla maestria degli agricoltori locali, era all'avanguardia nell'Isola.
Un tempo quando ancora la produzione era costituita soltanto dalle varietà autoctone di arance e mandarini, nei mercati del capoluogo e degli altri centri l'arancia di Muravera anche se poi proveniva pure da San Vito o Villaputzu era già sinonimo di qualità e di gusto sopraffino, proprio per questo le arance di questa particolare zona del Sarrabus spuntavano sempre un prezzo più alto di quelle provenienti da altri centri della Sardegna.
La Sagra degli Agrumi, una manifestazione di tipo espositivo, una festa incentrata sul prodotto locale più importante avrebbe non solo dato una mano all'economia, ma anche contribuito a far conoscere meglio nel resto dell'Isola una regione come il Sarrabus che, a causa della sua posizione geografica, aveva sempre sofferto per l'isolamento. L'idea di una manifestazione che non solo celebrasse l'agrume, ma facesse conoscere questa realtà produttiva, storica e sociale al resto dei sardi fu accolta con entusiasmo sia dalle autorità, sia dagli agricoltori e sia dai cittadini non direttamente interessati alle fortune dell'agrumicoltura.
L'amministrazione comunale di allora mise a disposizione del comitato organizzatore i suoi operai e si accollò una parte del peso finanziario. La cittadinanza sentì subito la festa come propria, diede il suo pieno appoggio e contribuì al timido successo della prima edizione. In omaggio alla cultura erano state allestite mostre di quadri e perfino un'esposizione di libri nei locali del consorzio agrario.
Lievito della prima edizione fu a ogni modo lo slancio con il quale l'idea di una festa dedicata gli agrumi venne accolta dalla popolazione. I cittadini di Muravera la resero vibrante di colori con l'esposizione ai balconi e davanti agli ingressi delle case di tappeti, sopracoperte matrimoniali, arazzi, oggetti dell'artigianato e vassoi di dolci, qualsiasi cosa insomma che potesse dare allegria e sottolineare il carattere festoso e corale della manifestazione..jpg)
Un tempo quando ancora la produzione era costituita soltanto dalle varietà autoctone di arance e mandarini, nei mercati del capoluogo e degli altri centri l'arancia di Muravera anche se poi proveniva pure da San Vito o Villaputzu era già sinonimo di qualità e di gusto sopraffino, proprio per questo le arance di questa particolare zona del Sarrabus spuntavano sempre un prezzo più alto di quelle provenienti da altri centri della Sardegna.
La Sagra degli Agrumi, una manifestazione di tipo espositivo, una festa incentrata sul prodotto locale più importante avrebbe non solo dato una mano all'economia, ma anche contribuito a far conoscere meglio nel resto dell'Isola una regione come il Sarrabus che, a causa della sua posizione geografica, aveva sempre sofferto per l'isolamento. L'idea di una manifestazione che non solo celebrasse l'agrume, ma facesse conoscere questa realtà produttiva, storica e sociale al resto dei sardi fu accolta con entusiasmo sia dalle autorità, sia dagli agricoltori e sia dai cittadini non direttamente interessati alle fortune dell'agrumicoltura.
L'amministrazione comunale di allora mise a disposizione del comitato organizzatore i suoi operai e si accollò una parte del peso finanziario. La cittadinanza sentì subito la festa come propria, diede il suo pieno appoggio e contribuì al timido successo della prima edizione. In omaggio alla cultura erano state allestite mostre di quadri e perfino un'esposizione di libri nei locali del consorzio agrario.
Lievito della prima edizione fu a ogni modo lo slancio con il quale l'idea di una festa dedicata gli agrumi venne accolta dalla popolazione. I cittadini di Muravera la resero vibrante di colori con l'esposizione ai balconi e davanti agli ingressi delle case di tappeti, sopracoperte matrimoniali, arazzi, oggetti dell'artigianato e vassoi di dolci, qualsiasi cosa insomma che potesse dare allegria e sottolineare il carattere festoso e corale della manifestazione.
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Fonte: La sagra degli Agrumi