A pochi chilometri da Capoterra, e in perfetta linea con il Libeccio, nel territorio di Assemini, sta sorgendo una moderna centrale a biomassa. I lavori per la realizzazione dell'impianto sono stati già avviati, visibili tra la Quinta Strada e la SP1. Le centrali a biomasse sono state da subito additate dagli ambientalisti e da gran parte di cittadini come altamente inquinanti: durante la fase di combustione, secondo i critici, rilascerebbero in atmosfera sostanze inquinanti, in quanto non sempre viene bruciato materiale vegetale... A tal proposito, nel territorio di Capoterra sono state raccolte centinaia di firme per chiedere al Sindaco Dessì chiarimenti sulla futura centrale e quale impatto avrà sull'ambiente circostante, soprattutto sui cittadini di Capoterra.
Il Sindaco, per tutta risposta, ha chiesto sia al Comune di Assemini, territorio in cui sorgerà la centrale, e sia alle istituzioni regionali e provinciali tutta la documentazione relativa alla costruzione e agli studi di impatto ambientale, ricevendo un clamoroso picche.
Da qui la convocazione di un consiglio comunale per discutere dell'argomento e, soprattutto, per dare risposte ai centinaia di cittadini di Capoterra preoccupati per l'ennesimo impianto che va ad aggiungersi al termovalorizzatore.
Quello che non è ben chiaro, a parte la possibilità di rilascio in atmosfera di sostanze pericolose (sebbene dubitiamo che 10mila camini accesi ogni giorno per riscaldare le case o altrettante caldaie siano meno inquinanti) è se questa nuova centrale sia veramente necessaria. I governi di tutta Europa stanno incentivando da anni la realizzazione di fonti energetiche alternative, fotovoltaico ed eolico, con tutte le problematiche legate sia all'alternanza del sole e del vento e sia alla deturpazione del paesaggio. Le centrali a biomasse dovrebbero risolvere in parte il problema di tutela del paesaggio, la continuità della produzione di energia e la riduzione di CO2 (rispetto ad una tradizionale centrale che utilizza idrocarburi). Quello che non è ben chiaro è il costo della materia prima: da dove verrà reperita? Il costo del trasporto delle materie prime è inferiore al ricavo? La combustione di legname è cancerogena? Su quest'ultimo punto non esiste un vero e proprio studio scientifico, la combustione di materie organiche, ad esempio di origine vegetale, non è direttamente dannoso per l'ambiente se all'interno della centrale viene bruciato materiale DOC. I problemi inizieranno a sorgere quando alla centrale arriveranno materie prime non conformi e da luoghi lontani, aumentando non solo il costo di produzione ma anche andando a sfatare il mito dell'"energia pulita": per produrla occorre smuovere grossi mezzi alimentati a gasolio. Un paradosso simile alla tassa del 7% che ogni utente della rete elettrica deve versare per finanziare la produzione di energia pulita. Per chi volesse approfondire l'argomento, il M5S di Asti ha pubblicato una ottima relazione.
Ad ogni modo, oggi i politici capoterresi si stanno veramente impegnando su questa vicenda e sui danni che una centrale a biomasse potrebbe arrecare all'ambiente circostante; ci chiediamo come mai non abbiano usato lo stesso entusiasmo per tutelare la salute dei cittadini molto prima, quando nel nostro stesso territorio iniziarono a sorgere inceneritore e compostaggio, quest'ultimo, il più recente, circa 7 anni fa, noto alla cronaca per i nauseabondi miasmi che siamo costretti a subire quotidianamente.