La proposta di eleggere assessori "tecnici" al posto dei candidati eletti, suona più come una minaccia che come una vera e propria presa di posizione. L'ipotesi avanzata dal Sindaco, a pochi giorni dalla nomina del nuovo esecutivo, potrebbe essere interpretata come un avvertimento nei confronti di tutti i "ribelli" della coalizione di maggiorana: o facciamo come dico io oppure tutti a casa per nuove elezioni. Tutto nasce dopo le dimissioni del Presidente Marongiu, messo alle strette da un esiguo numero di consiglieri di maggioranza e da tutta la minoranza, e del relativo azzeramento della giunta.
Una decisione che ha dimostrato quanti problemi irrisolti ci siano in seno alla maggioranza e quanto, al contrario, sia risultato importante il gioco della minoranza. Pensiamo ai voti trasversali di quest'ultima con i quali è stato eletto addirittura il nuovo presidente del consiglio comunale. Nuove alleanze e nuovi scenari politici che non piacciono ai ex fedelissimi del sindaco e tanto meno ai cittadini, sempre più preoccupati dei vari giochi di prestigio avvenuti in questi ultimi anni. Non ultimo la decisione unanime di approvare una variazione di bilancio per pagare i consiglieri e le mille più commissioni che mensilmente si riuniscono per discutere di non si sa bene cosa.
Riunioni che sicuramente sono servite in questi ultimi anni per deliberare sull'aumento, e non sulla riduzione (sia mai!) delle addizionali comunali - le più alte della Provincia - assieme alle varie tasse dalla sigle in continua mutazione. Come quella dei rifiuti la quale, nonostante gli alti livelli di differenziata, resta tra le più alte in Sardegna e su cui a Capoterra restano aperti parecchi dubbi.
Assessori tecnici. Sarebbe dunque questa la soluzione avanzata dal Sindaco per baypasare i problemi di maggioranza. Una ultima spiaggia per salvare il salvabile ed evitare le elezioni. Una soluzione legale ma spudoratamente antidemocratica. Permetterebbe al Sindaco di eleggere una qualsiasi persona, anche senza nessun titolo, a cui affidare il futuro di una cittadina di 23mila abitanti e 10mila problemi.