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Mallus, PD, sulla riscossione dei tributi risponde a Cabiddu di Sel

Conviene più affidare il servizio alle Poste oppure al Banco di Sardegna? Discussione accesa nella Coalizione di centrosinistra.

La tensione per affidare la riscossione dei tributi al Banco di Sardegna è tutta all’interno della coalizione di Centrosinistra guidata da Francesco Dessì. Due fronti contrapposti. Da una parte la Maggioranza che ha ritenuto conveniente affidare la riscossione al Banco e dall’altra Giuseppe Cabiddu di Sel che secondo i suoi calcoli si risparmierebbe dare il servizio alle Poste Italiane. «Nessuna scelta avventata fatta della Giunta Dessì, ma una decisione studiata affidare al Banco Sardegna la riscossione dei tributi. Si è trattato di estendere un servizio già esistente ma che comporta alcuni vantaggi ». Precisa Giacomo Mallus del Pd, presidente della Commissione Bilancio, in risposta all’interrogazione presentata da Cabiddu.

Una polemica sviluppata all’interno della Maggioranza. Cabiddu, poco dopo l’elezione, ha preso le distanze dalla la linea politica dell’esecutivo e dal suo assessore e vice sindaco, Carla Melis che non lo rappresenta più. La Gema, l’ex Agenzia di riscossione non aveva versato circa due milioni di euro nelle Casse del comune. Ufficio chiuso e l’amministrazione comunale si è trovata senza Agenzia di riscossione. I cittadini per pagare i tributi devono fare un bonifico o un bollettino postale stando attenti a non sbagliare codice. La Giunta, corre ai ripari con il Banco perché già tesoreria comunale, che riscuoterà sino al 31 dicembre del 2014, la Tarsu, Servizio Idrico Integrato, Tosap, Imposta di Pubblicità, Pubbliche Affissioni e l’Imu. Sino ad allora non si sceglierà nessun’altra Agenzia.

«In Amministrazione, sono arrivate due proposte spontanee: quella del Banco Sardegna e quella di Poste Italiane – continua il Consigliere comunale Mallus - L'offerta del Banco prevede un costo di 58 mila euro per riscuotere acquedotto e Tarsu per due anni. Con le Poste avremo speso 40 mila. Il servizio offerto consiste in stampa, recapito, riscossione, rendicontazione di tutti i ruoli. Con la Banca inizialmente i 18 mila euro per due anni che copre tutte le operazioni fatte dai contribuenti anche con 4 rate l’anno. Le famiglie che pagheranno in contanti, in assegno o bancomat avranno gratuitamente le commissioni. Quindi indirettamente per il contribuente la seconda offerta risulta più vantaggiosa. In un caso si estendeva il servizio di Tesoreria già esistente. Soluzione portata avanti è trasparente ed è consentita dalla legge» Conclude Mallus.

Il suo compagno di coalizione Cabiddu non è dello stesso parere, infatti, vede più vantaggi dare la riscossione alle Poste. «L’amministrazione non avrà il vantaggio dell'incasso diretto e non avrà la disponibilità immediata dei soldi. Non è neppure vero, che il municipio risparmia perché la commissione è dell’1,5°% delle somme versate. A cui si aggiungono il sovra costo pagato dai cittadini con bonifici o carta di credito. Invece Affidando il servizio alle Poste, l’esecutivo non sborserebbe nessun costo aggiuntivo ma 1 euro e 30 per il bollettino di conto corrente sarebbe a carico del contribuente mentre i pensionati pagherebbero 0,70. Senza trascurare che i bollettini si possono pagare anche al tabacchino. Come può notare, non c’è nessun risparmio né per i cittadini né per le Casse comunali in quanto paghiamo 2 volte la commissione . Spedire le fatture dei tributi costa più alle Poste o alla Banca? Il Banco dovrà affidare il servizio di recapito alle Poste. Comunque, manderemo tutto l’incartamento alla Corte dei conti perché valuti la situazione». Conclude Cabiddu. Venerdì 8 febbraio ci sarà Consiglio comunale, si preannuncia rovente. Anche se l’argomento non sarà affrontato perché ci sarà il ricordo delle Foibe.

La battaglia sarà fatta di calcoli e cifre sarà solo rimandata e questo fa traballare la Maggioranza che regge Dessì.

Dario Serra