Cinque anni trascorsi ivano. A seguito dell'alluvione del 22 Ottobre 2008 che ha colpito in modo devastante il territorio di Capoterra, un gruppo di cittadini coinvolti nella catastrofe naturale costituì l'Associazione 22 Ottobre con il proposito di seguire da vicino l’opera degli enti pubblici nella gestione delle molte emergenze e della necessaria messa in sicurezza del territorio. L'Associazione 22 Ottobre in questi anni ha tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione di rischio idrogeologico; ha promosso incontri pubblici informativi con la popolazione; ha fornito agli enti preposti alla difesa del territorio il supporto conoscitivo e la collaborazione attiva e propositiva, in particolare all’Agenzia di Distretto Idrografico a cui ha inviato le osservazioni nel merito delle scelte per l’assetto infrastrutturale finalizzato alla riduzione del rischio idrogeologico;
ha formulato delle proposte operative su alcuni interventi alternativi da attuarsi con metodi rispettosi dell’assetto naturale del territorio; ha sollecitato il sindaco di Capoterra affinché approvasse il Piano di Protezione Civile comunale e attivasse il sistema di SMS allert, e molte altre iniziative al servizio dei residenti.
Il comma 70 dell’art. 1 della legge di stabilità prevede che, per la predisposizione di un piano di interventi urgenti per la messa in sicurezza e il ripristino del territorio interessato dagli eventi alluvionali Novembre 2013 vengano utilizzate le risorse, nel limite massimo di 27,6 milioni di euro, non impegnate alla data di entrata in vigore della presente legge giacenti sulla contabilità speciale intestata al Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico.
Tali fondi, sebbene non del tutto impegnati, sono quelli nella disponibilità del Commissario straordinario per gli interventi di messa in sicurezza programmati dei paesi di Capoterra, Villagrande Strisaili, Muros, Ballao, Budoni, Liori San Paolo, Padru, san Teodoro, Siniscola, Orosei, Posada, Torpè, Bosa. La mancata messa in sicurezza dei territori rischia di provocare, in caso di nuovi eventi metereologici imponenti, che sempre più spesso si ripetono nella nostra regione, nuove devastazioni.
Se non vogliamo piangere altri morti alla prossima alluvione, chiediamo che tali fondi restino nella disponibilità del Commissario affinché vengano eseguiti gli interventi programmati. Esprimiamo piena solidarietà alle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali del Novembre scorso, ma pensiamo che il Governo debba intervenire celermente e con adeguati mezzi finanziari senza per questo mettere a rischio altre comunità già duramente segnate da precedenti eventi. Comunità che piangono ancora i propri morti nell'attesa della realizzazione di un piano di messa in sicurezza che inspiegabilmente non è stato ancora realizzato ed oggi rischia di non vedere mai la luce condannando le popolazioni interessate ad una vita all'insegna del pericolo e della preoccupazione.
Questo possibile scippo di fondi si associa infatti al grave ritardo nello stato della progettazione e della realizzazione delle opere previste per la messa in sicurezza del territorio di Capoterra, nonostante, già dal 2010, siano stati stanziati quasi 40 milioni di euro:
- I lavori del primo lotto delle arginature tra la SS195 e la foce, benché il progetto esecutivo sia stato redatto e sottoposto a VIA, ancora non sono iniziati.
- I progetti dei due ponti di competenza ANAS in corrispondenza del Rio S. Gerolamo e del Rio Masone Ollastu ancora non sono stati completati.
- Il progetto del secondo lotto delle arginature del Rio S. Gerolamo tra la SS.195 e il quartiere S. Gerolamo non è stato ancora completato, dopo ben due anni di lavoro dei tecnici incaricati.
- Il progetto di messa in sicurezza della zona sportiva di Poggio dei pini non esiste.
- La progettazione del secondo ponte sul Rio S. Gerolamo, in coda al lago di Poggio dei Pini non è ancora stata predisposta.
- La progettazione del ponte sul Rio S. Gerolamo in prossimità dell’Hydrocontrol non è mai stata avviata.
- Il progetto della sistemazione dei numerosi affluenti al Rio S. Gerolamo, a monte delle due dighe, che hanno causato enormi problemi non è neppure coperto da finanziamento (sono necessari circa 9 milioni di euro).
L’unica opera compita ad oggi è il ponte per il quartiere di Pauliara, realizzato in tre anni di lavoro tra mille disavventure, ed inaugurato solo nel giugno scorso. L'Associazione 22 Ottobre denuncia il perdurante immobilismo da parte delle amministrazioni coinvolte, ed in particolare del Commissario Straordinario Delegato per la Realizzazione degli Interventi di Mitigazione del Rischio Idrogeologico, che poco o nulla ha fatto in questi anni per risolvere le situazioni di rischio e per riportare il territorio di Capoterra in una situazione di sicurezza per l’incolumità dei cittadini.
Chiediamo quindi che il Commissario Straordinario sia sostituito con un’altra figura competente nella materia, più attiva e veloce nelle decisioni a cui vengano affidati ampi poteri di spesa e di gestione delle procedure tecniche e amministrative per l’approvazione dei progetti, anche ricorrendo a delle procedure semplificate e snelle, e soprattutto gli vengano date delle deroghe alle tempistiche di appalto dei lavori.
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