A qualche settimana dall'inaugurazione della pista ciclabile, che vede interessate le vie Trieste e Amendola, iniziano a sorgere i primi intoppi per chi come me vede in questa opera solo lati positivi. Oggi mi son recata con mio figlio lungo la pista ciclabile pedonale e non ho potuto far a meno di notare che molti cittadini utilizzano la stessa per fini diversi da ciò per cui è stata creata. Ho trovato una automobile che ci ha inevitabilmente costretto a uscire dalla nostra corsia. Subito dopo son incappata nei cassonetti di una attività, che giustamente si trova costretta a riporli in prossimità del suo negozio, ma c'è da chiedersi come mai chi ha creato la pista non abbia pensato anche a questa questione. Oltrepassato il secondo ostacolo ci siamo imbattuti nell'aspetto più pericoloso della pista: il muro di fichi d'India. Questo cespuglio minaccioso si trova in prossimità della cabina dell'ENEL e sporge parecchio, mi chiedo come mai il proprietario del terreno non sia stato invitato a metterlo in sicurezza.
Pochi passi dopo ci troviamo nei cumuli di terra sparsi un pò qua e un pò là, arrivati dal nulla, e che mi vien il dubbio siano stati messi là proprio per far cadere i ciclisti magari da qualcuno che non ama l'opera. Insomma la pista è utilissima, viene utilizzata da chi porta a passeggio il cane e anche dai ciclisti, ma purtroppo l'inciviltà e la disorganizzazione rischiano di macchiare anche questa cosa buona. Mi dispiace per chi ha attività commerciali che si son viste diminuire i clienti per via della mancanza di parcheggio, come mi dispiace che i venditori di frutta di casa si vedano ridotti i metri quadri disponibili all'esposizione della merce, ma i ciclisti hanno a disposizione due piccole vie,il problema non è la pista ciclabile ma la mentalità di qualche cittadino. Saluti.
Lettera Firmata